La ricerca "(Beyond) Digital Marketing" offre una panoramica sull'ascesa delle Big Tech, sulla risposta del mercato alle MarTech e sull’importanza della Data Ethics.
Nel 2020, per la prima volta, più della metà dell’intera spesa pubblicitaria globale è stata destinata al digital advertising. Sfruttare il digital marketing non vuol dire però soltanto adottare nuovi canali. Significa molto di più.
Gli esperti di marketing, grazie alle nuove tecnologie, stanno trasformando il modo di attirare l’attenzione del pubblico e il modo di comunicare il loro messaggio. In un’era basata sui dati, la vecchia concezione di una campagna come “un messaggio valido per tutti" è un concetto ormai obsoleto.
L'intento di questa ricerca è mostrare come gli addetti al marketing stanno affrontando le nuove sfide derivanti dal Coronavirus e le loro strategie per il successo.
Abbiamo intervistato responsabili marketing di note aziende B2C, B2B e Partner di Reply e abbiamo raccolto le loro opinioni sul crescente predominio delle ‘Big Tech’, sul futuro delle MarTech e sull’importanza sempre più estesa dei dati e dell’azione etica in risposta al nuovo panorama post-Coronavirus.
L’ambientalismo di facciata (il cosiddetto greenwashing) non porta alcun vantaggio: un pubblico sempre maggiore si aspetta che le aziende si occupino attivamente delle questioni socio-economiche più urgenti.
La raccolta di first-party data e zero-party data, effettuata secondo criteri etici, aiuterà le aziende a superare il Coronavirus.
I partner Big Tech possono offrire informazioni essenziali sui clienti, a patto che le aziende sappiano relazionarsi con essi e con le loro reti pubblicitarie.
La riduzione della spesa pubblicitaria complessiva durante la pandemia ha ridotto gli ingaggi degli influencer meno dinstintivi: gli inserzionisti ora si stanno focalizzando su personaggi con una forte credibilità e identità, che siano in linea con il brand pubblicizzato.
L’uso di tecnologie affidabili domina oramai tutti gli aspetti del marketing, non solo quello digitale: content creation, marketing automation, influencer marketing, social intelligence e soprattutto data analytics.
Secondo le nostre stime, i marketing analyst potrebbero risparmiare fino al 40% del loro tempo grazie all’adozione di piattaforme di analytics basate sull’intelligenza artificiale, all’integrazione cross-channel e a un approccio ai dati di tipo “one-stop-shop”.
Per attirare l’attenzione dei clienti sui canali proprietari, le aziende devono valorizzare la loro rete retail e investire per differenziare i propri servizi e le proprie piattaforme e-commerce da marketplace ed e-commerce multivendor.
L’Internet of Things consente alle aziende di progettare nuovi dispositivi e nuovi servizi partendo da zero, offrendo opportunità del tutto nuove a chi opera nel marketing.
Ridurre il divario tra marketing e sviluppo digitale, sede centrale e rete di vendita, gestione dei contenuti e relazioni istituzionali aiuterà le aziende a focalizzarsi sulla creazione di esperienze ‘end to end’.
Gli strumenti di marketing automation sono oramai ampiamente usati per inviare messaggi in base alle azioni dei clienti: è però necessario che questa comunicazione sia adattata al contesto e alle aspettative del cliente, altrimenti rischia di diventare sgradita.
Abbiamo raccolto esperienze interessanti di varie aziende riguardanti le campagne di marketing e l’adozione di MarTech.
I cambiamenti improvvisi e significativi possono essere temporanei, o perlomeno utili a trasformare il mercato prima di giungere ad un nuovo equilibrio nel mondo del marketing emergente. Il nuovo approccio al marketing e alla pubblicità è oramai basato sui dati, in quanto archivi di dati molto estesi consentono di conoscere i clienti rispettandone al contempo la privacy. La marketing skill più importante è già diventata la complex-data analysis, mentre la creatività basata sui dati diventerà la skill principale per i pubblicitari nel prossimo futuro.