Esplora i risultati della ricerca realizzata da Cetif Research e Avantage Reply, per conoscere il livello di digitalizzazione della Compliance nel settore bancario, le evoluzioni delle strutture organizzative e le soluzioni tecnologiche adottate per affrontare le sfide normative emergenti.
Il Centro Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Cetif Research), in collaborazione con Avantage Reply, ha condotto un’analisi approfondita del panorama bancario italiano, concentrandosi sugli elementi che spingono la trasformazione digitale della funzione Compliance. Questo studio, che evidenzia le sfide e le opportunità, si inserisce nel contesto di un settore sempre più caratterizzato da un’evoluzione normativa e tecnologica.
Il budget destinato alla Digital Compliance rappresenta il 32% di quello complessivo dedicato alla funzione, in crescita del 5% rispetto agli anni passati. Tuttavia, questi investimenti non sono ancora sufficienti per implementare tecnologie come la Generative AI e il Machine Learning, che potrebbero ottimizzare i processi di monitoraggio e automatizzare le attività complesse. Attualmente, solo il 9% delle risorse della funzione Compliance possiede competenze digitali, rendendo prioritario l’inserimento di figure specializzate, come data analyst e data scientist, per affrontare le sfide del panorama digitale.
Nonostante la crescente rilevanza della funzione Compliance, essa rappresenta ancora solo l'1,2% delle risorse complessive delle istituzioni finanziarie. Tuttavia, la digitalizzazione e la necessità di affrontare sfide normative emergenti hanno spinto il 40% delle istituzioni a istituire unità dedicate alla Digital Compliance, integrando competenze strategiche per rispondere alle esigenze del mercato. Nonostante l'incremento della digitalizzazione, i progetti di Digital Compliance sono ancora considerati marginali dalla maggior parte delle organizzazioni, con il 60% che non li include nei propri piani strategici.
Le normative ESG (Environmental, Social, Governance) e DORA (Digital Operational Resilience Act) imporranno nuove sfide per la funzione Compliance entro il 2025. Mentre l'ESG richiede maggiore trasparenza sulle pratiche ambientali e sociali, DORA richiede alle istituzioni finanziarie di rafforzare la resilienza operativa digitale e migliorare la sicurezza informatica. La Compliance è chiamata a una crescente integrazione con il Risk Management e a estendere il proprio perimetro di azione per includere anche il controllo delle terze parti. Questo ampliamento del ruolo implica la necessità di sviluppare nuovi framework di controllo e di adottare un approccio più collaborativo con le altre funzioni aziendali.
Business Intelligence e Data Integration sono gli ambiti su cui la funzione Compliance punta a raggiungere la maggiore maturità entro il 2025. Questi strumenti sono fondamentali per gestire e analizzare grandi volumi di dati, migliorando la capacità di monitorare e garantire la conformità normativa in tempo reale. In questo contesto, l’utilizzo della Generative AI si sta rivelando particolarmente promettente nell’ambito dell’Anti-Money Laundering (AML), dove la tecnologia, sebbene ancora in fase di sperimentazione, potrebbe migliorare significativamente la rilevazione di attività sospette e il loro trattamento.
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