L’ICCD ha avviato un programma per l’apertura e la condivisione dei dati di catalogazione dei beni culturali, attraverso la predisposizione di una serie di strumenti finalizzati a soddisfare le esigenze di utenti diversificati per caratteristiche e aspettative, in un contesto sempre più contrassegnato dall’approccio Open Data.
I dati aperti del Catalogo generale dei beni culturali sono resi disponibili attraverso OPENiccd, la piattaforma che espone dataset riferiti a diverse tipologie di contenuti: dati di catalogo, statistiche della catalogazione, soggetti produttori, vocabolari, schemi di tracciati schedografici standard.
La pubblicazione di questo articolato sistema di dati connesso al Catalogo generale dei Beni Culturali, costituisce un’importante occasione per favorire la diffusione delle informazioni sul patrimonio culturale nazionale presso un pubblico più vasto, nonché per attivare un "dialogo strutturato" con i principali utenti (attuali e potenziali) del sistema. In questa ottica, l’Istituto intende avviare nei prossimi sei mesi una serie di iniziative con lo scopo di avvicinare l’offerta con la domanda.
Il progetto Open Data, seguito da Whitehall, è partito dall’analisi dei dati del catalogo contenuti all'interno del sistema SIGECWeb, dove ogni tipologia di bene è schedata secondo uno specifico standard ICCD. Tale sistema è in grado di esportare i dati in formato XML (secondo le regole definite negli schemi XSD che si rifanno alle diverse tipologie di schede). Le fasi del progetto sono state eseguite dal Team di esperti di Whitehall in collaborazione con il Responsabile dei Linked Open Data (LOD) dell’Istituto e con il supporto dei Responsabili di Area per la definizione degli obiettivi strategici.
Il progetto ha previsto la realizzazione del portale open data OPENIccd, che consente di catalogare i dataset e descriverli attraverso una serie di metadati; mediante il suo modulo "Data Store" si possono attivare funzioni di preview del contenuto dei file strutturati, di visualizzazione dei grafici e di rappresentazione cartografica. Il portale realizzato da Whitehall consente, inoltre, l’acceso ai dati pubblicati da altri enti e amministrazioni attraverso il modulo di harvesting che fornisce apposite Data API per l’interrogazione dei dataset. Il team di sviluppo di Whitehall ha eseguito una personalizzazione del software open source DKAN introducendo nuove funzionalità, come la visualizzazione delle immagini dei beni direttamente nella preview del dataset e nella mappa dei beni.
Whitehall condivide quanto espresso dalla Commissione Europea nella recente comunicazione "Towards a thriving data-driven economy" in cui si evidenzia come i dati debbano essere gestiti allo scopo di ampliare prospettive di business e relazioni sociali, e di fornire, in ogni settore pubblico e privato, servizi sempre più efficienti ed efficaci anche e soprattutto in relazione alle esigenze e alle specifiche esperienze degli utenti finali.
Il management dell’azienda è fortemente convinto che per sfruttare a pieno tali nuove opportunità è tuttavia necessario limitare le restrizioni imposte sulle modalità di trattamento dei dati attraverso l’utilizzo degli Open Data, così da aumentare la pletora di soggetti che possono riutilizzare i dati per produrre valore economico ed efficienza ma anche per promuovere i principi basilari dell’open government, come trasparenza e accountability.
Whitehall garantisce con la sua storia di successi, la trasformazione dell’innovazione dalla fase di sperimentazione a quella di mercato, assicurando la valorizzazione delle idee e delle iniziative migliori grazie ad un approccio governato e strutturato.
Tutti i progetti sono accomunati dalla metodologia ODR (Open Data Reply) applicata per la modellazione, produzione e pubblicazione di open data in diversi formati con un focus su open data di livello cinque (Linked Open Data).