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PIATTAFORME BANKING AS A SERVICE
Le piattaforme di Banking as a Service contribuiscono a creare un ecosistema di servizi facilmente componibili per creare la giusta offerta per i propri clienti. La banca che intende adottare una piattaforma del genere ha il vantaggio di semplificare da un lato l’esposizione dei propri servizi, dall’altro il recupero di nuove informazioni e l’apertura verso servizi a valore aggiunto offerti dalle molteplici compagnie fintech specializzate su ambiti precisi.
Usualmente, le piattaforme di Banking as a Service non includono il sottostante livello di core banking. Tuttavia, sul mercato vi sono anche fornitori in grado di mettere a disposizione – ove necessario – una licenza bancaria.
CASO A Taluni vendor del settore si sono specializzati in comunicazione e interoperabilità tra banche e altri attori, concentrandosi in particolare su due aspetti:
- Consentire ai TPP di accedere ai canali di informazioni sul conto e avvio pagamento tramite un gateway API unificato;
- Sviluppare e fornire la tecnologia necessaria alle banche affinché diventino “open”, anche in conformità ai requisiti di PSD2 e Open Banking.
Un primo criterio di valutazione del fornitore è la conformità alle principali certificazioni, in primis PCI-DSS e ISO 27001. In termini funzionali, è opportuno invece verificare il numero di integrazioni già realizzate ed i paesi coperti. Oltre alle integrazioni, occorre poi considerare quali servizi e funzionalità sono effettivamente coperte. Tra esse si citano le principali:
- Global Data Aggregator che elabora i dati finanziari e la cronologia delle transazioni in un formato unificato;
- Data Enrichment in grado di fornire ai dati precedentemente aggregati un valore aggiunto come: categorizzazione delle transazioni, identificazione dei merchant, financial health check;
- Soluzioni specializzate per PSD2 Compliance con funzionalità utili alle banche per:
- Verifica dei TPP, onboarding iniziale e comunicazione con essi;
- Gestione dei consensi dell’utente tra la banca e il TPP;
- Monitoraggio delle attività dei TPP in tempo reale;
- Applicazioni specializzate su Strong Customer Authentication in grado di effettuare l’autenticazione ed implementare anche il nuovo requisito di Dynamic Linking;
- Gestione di tutte le esenzioni definite nei Regulatory Technical Standard (RTS) su Strong Customer Authentication;
- API specializzate per PSD2 Account Information e PSD2 Payment Initiation;
CASO B Esistono banche che, nell’affrontare e portare a compimento la propria strategia digitale, hanno optato per realizzare uno strato di astrazione rispetto al sistema di core banking. Così facendo, hanno avuto il beneficio interno di poter realizzare un IT bimodale, in cui i sistemi legacy garanti della stabilità e consistenza sono disaccoppiati rispetto alle soluzioni digitali agili, innovative e a basso time to market, potenzialmente in grado di operare anche sostituendo i sottostanti sistemi core.
Quegli istituti – seppur rari – che hanno optato per sviluppare e rivendere il nuovo livello di astrazione rappresentano un fornitore attendibile e completo di piattaforme Banking as a Service, con un’offerta completa che può includere anche la licenza bancaria.
La piattaforma deve essere modulare e supportare l’esperienza utente tramite applicazioni web e/o mobili, analisi dei dati, programmi di fidelizzazione della clientela, modelli di previsione, soluzioni di pagamento, servizi bancari, sistemi di gestione dei contenuti, supporto per la community e altro ancora. È possibile raggruppare le funzionalità della piattaforma in una serie di livelli:
- Front-end: include applicazioni whitelabel offerte dal fornitore, tipicamente web responsive o mobile. Alternativamente, deve essere possibile continuare ad utilizzare i canali esistenti ed agganciarli alla sottostante piattaforma;
- API Management: rappresenta lo strato di API che è essenziale per esporre servizi e connettere terze parti;
- Financial Modules: include le funzionalità tipiche quali il conto del cliente, la gestione dei pagamenti e dei dati, le funzioni di onboarding, customer engagement, community forum e advanced analytics;
Il sistema di core banking non deve essere obbligatoriamente una parte integrante della piattaforma. È anzi preferibile che essa rimanga agnostica per supportare la possibilità di integrarsi con qualsiasi sottostante sistema. È utile inoltre che il fornitore sia in grado di erogare servizi a corredo della piattaforma tecnologica, come ad esempio l’assistenza clienti, i servizi di compliance, legal e risk, la consulenza in termini di customer engagement.
Le banche “challenger” e quelle che hanno necessità di trasformarsi rapidamente possono abbracciare l’intera piattaforma e concentrarsi sulla user experience e sulla composizione di prodotti personalizzati sulle esigenze del cliente.
Diversamente, banche già presenti sul mercato e con investimenti alle spalle ancora da capitalizzare possono trovare più idoneo collegare la piattaforma BaaS all'infrastruttura esistente al fine di migliorarne le proprie prestazioni, ottenere agilità e diventare una open bank, continuando eventualmente ad utilizzare una parte dei canali esistenti ed al contempo integrandosi con servizi da terze parti per creare un’offerta competitiva.