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I modelli per la segmentazione comportamentale
I modelli di segmentazione comportamentale offrono una naturale evoluzione data driven alle tradizionali classificazioni di marketing, basate su profili personas calcolati a partire da attributi anagrafici e patrimoniali. Adottare un approccio Model Driven, vuol dire applicare una strategia di profilazione individuale basata su un modello analitico che tiene in considerazione il comportamento reale dei clienti. La precondizione per l’applicabilità di questa tecnica è l’accesso ai dati transazionali di spesa, accessibili ad esempio a partire dalla classificazione dei movimenti delle carte secondo categorie aggregate Merchant Category Code2.
Il modello analitico di segmentazione comportamentale può essere perfezionato in modo incrementale e diviene via via più accurato introducendo tecniche complesse di feature engineering, che consentono di accrescere il contenuto informativo del modello dati di partenza. Uno dei modelli applicati è il Recency-Frequency-Monetary value (RFP), il cui principio suggerisce di combinare le dimensioni di recentezza, frequenza, valore dei movimenti nelle varie categorie di spesa per stabilire segmenti omogenei in base al comportamento.
Per l’analisi numerica vengono utilizzati strumenti di Machine Learning non supervisionato di Clustering (ad esempio K-Means, PCA). Grazie al modello numerico, ogni cliente può essere associato, in tempo reale, ad un segmento di appartenenza. Parallelamente, i segmenti calcolati dal modello possono essere analizzati qualitativamente, con lo scopo di comprenderne la natura in base alla tipologia delle gli attributi che li caratterizzano.
Il valore della segmentazione comportamentale risiede proprio nell’analisi dei segmenti calcolati dal modello. I cluster vengono analizzati per verificare le caratteristiche peculiari derivate direttamente dai comportamenti di spesa osservati. Grazie alla classificazione MCC, è poi possibile determinare segmenti polarizzati sulle varie categorie, ad esempio:
- Segmento degli shoppers in cui risulta una spesa preponderante in categorie come Food, Clothing e Retailers;
- Segmento geek in cui risulta una spesa preponderante in categorie come Services, Computer, Technology;
- Segmento traveler in cui risulta una spesa preponderante in categorie come Hotels, Airlines, Resturants.
È importante sottolineare come il risultato dipenda dalla osservazione reale della clientela in un determinato intervallo di tempo. La stessa clientela osservata in un diverso intervallo temporale, o in diverse aree geografiche, darebbe luogo a segmenti differenti. Analogamente banche caratterizzate da diversa natura di business, distribuite sugli stessi territori, porterebbero alla analisi di segmenti diversi.
Questo approccio garantisce un tipo di classificazione model driven della clientela. Combinando i profili tradizionali basati su attributi patrimoniali e anagrafici a quelli forniti dal modello è possibile comprendere più in profondità la sfera delle abitudini e degli interessi dei singoli cliente. Oltre ad essere un input per iniziative e campagne commerciali mirate, la segmentazione consente di personalizzare i contenuti e lo storytelling, tarandoli esattamente sulle aspettative e i bisogni dei clienti. Il medesimo prodotto potrà essere raccontato in modo diverso a seconda del segmento di appartenenza (shoppers, geek, traveler, etc), con conseguenti miglioramenti dell’efficacia commerciale delle campagne.
2 Merchant Category Code (MCC) è una classificazione standard ISO 18245 utilizzata per classificare le tipologie di spesa nelle financial institutions e nei circuiti internazionali del credito.